martedì 13 settembre 2011

Orvieto, la gita

Fortunati per questo bellissimo settembre, andiamo alla riscoperta di una cittadina medievale per eccellenza, tutta su un pianoro di tufo, a 70 metri dalla sottostante valle.

La gioia di passeggiare per queste strade tortuose va assaporata senza fretta, ma tutto è così elegante, curato e basta seguire l’onda dei turisti, in gran parte stranieri, arrivati da Orvieto Scalo con la funicolare, per ritrovarsi a Corso Cavour e girare a metà a sinistra per il Duomo.

Già, la facciata con tre cuspidi, a rilievi alla base e mosaici, poi l’interno con gli affreschi di Signorelli, che splendida storia di piccola capitale papale, con tanto di miracolo, che giustifica la chiesa e tesori d’arte annessi. Mi piace, in particolare, il rosone di Orcagna.

San Giovenale
Altre due note girando: musei sulla piazza sono vuoti, non c’è quasi nessuno a visitarli. La prima nota positiva è il piacere della raccolta di oggetti etruschi al museo Faina, di fronte al Duomo: mi affascinano particolari di bronzo e di vasi (tre di Exekias). La seconda nota positiva è la passeggiata all’estremità opposta della cittadina, a S. Giovenale, ora chiesa-museo con sculture seicentesche che prima stavano nel Duomo, addossate ai pilastri-colonna della navate.

Che muto dialogo di bellezza in un posto degno, in cui si vive bene e senza traffico di macchine.

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